Tra le Colline del Chianti e le Leggende Toscane
La penultima tappa di questo viaggio in moto attraverso l’Italia centrale comincia da Gaiole in Chianti, cuore pulsante di una delle zone più amate dai motociclisti e dagli amanti della buona tavola. Il tempo non promette bene: piove. E prendere acqua proprio sulle strade del Chianti è un peccato, soprattutto dopo giornate quasi sempre baciate dal sole. Ma non ci si lamenta: finora il meteo è stato più che clemente.
Il Cuore del Chianti sotto la Pioggia
La strada da Lucolena a San Polo in Chianti, passando per Greve e Castellina, è un classico del mototurismo. Curve dolci, asfalto discreto e paesaggi che sanno di cartolina. Anche con la pioggia, lo spirito non si spegne: lo zaino impermeabile è ben chiuso, la visiera abbassata, e si va.
Nonostante tutto, l’atmosfera resta magica. Le strade del Chianti le avevo già percorse in passato e restano tra le mie preferite: sono nella mia top ten personale. Il verde delle colline, i casolari in pietra, le vigne che si estendono a perdita d’occhio: anche sotto un cielo grigio, la Toscana sa essere incantevole.
Tra scooteristi e curve toscane
Massimo rispetto anche per gli scooteristi che affrontano la pioggia sulle due ruote. E, con un pizzico di ironia, lo dico anche per quelli con il casco Momo Design e le infradito d’estate. Però, davvero, condividere la strada unisce, indipendentemente dal mezzo.
La Val d’Elsa e i ricordi di famiglia
Procedendo verso San Gimignano, ogni curva rievoca ricordi. San Gimignano è uno dei luoghi del cuore miei e di mia moglie, mentre per il motociclista che è in me, la Val Trebbia resta imbattibile. Qui, però, è la Val d’Elsa a parlare: con le sue strade ondulate e i paesaggi punteggiati di cipressi, è un vero paradiso.
Una sosta immancabile sarebbe la Antica Macelleria di San Gimignano. Fiorentina spettacolare, accoglienza autentica, e una storia di gusti e rispetto per la tradizione. Una volta mi chiesero il peso della carne: “Un chilo e tre?” Risposi che avevo i bambini con me. Capirono subito che non ero uno sprovveduto turista.
Verso Vinci, tra colline e storia
Proseguo verso Vinci, patria del genio di Leonardo. Non mi fermo a Volterra, ma la strada che collega le due cittadine è una meraviglia: asfalto buono, traffico scarso, panorami mozzafiato.
Mi fermo per pranzo all’Antica Trattoria Sant’Ilario, immersa tra le colline. Un po’ più elegante delle mie solite trattorie, ma davvero ottima: location curata, piatti gustosi e servizio impeccabile.
Il Ponte della Maddalena: tra leggenda e mistero
Nel pomeriggio, arrivo al Ponte della Maddalena, anche noto come Ponte del Diavolo. La leggenda racconta che il capomastro, in ritardo con i lavori, fece un patto con il diavolo: in cambio dell’anima del primo che avrebbe attraversato il ponte, il demonio l’avrebbe completato in una notte. Il primo a passare fu un cane. Da allora, si dice che nelle notti d’inverno, un cane bianco vaghi ancora su quel ponte.
Direzione Garfagnana
Riparto in direzione Castelnuovo in Garfagnana, dove passerò la notte. Domani si chiude questa avventura e lo farò con uno dei passi più attesi: il Passo della Cisa. Spero solo che il tempo regga, perché la Cisa merita di essere vissuta con l’asfalto asciutto.
Il viaggio volge al termine, ma ogni chilometro lascia il segno. Anche oggi, la moto ha parlato con la strada, e io ho ascoltato ogni curva, ogni goccia, ogni respiro della Toscana.
Continuate a seguirmi su In Moto 365. E come sempre: niente autostrade!