Da Celano a Todi, passando per Forca Caruso e il Lago di Scanno
Siamo partiti da Celano, una bellissima cittadina abruzzese dove ieri ho mangiato davvero bene, tra storia, paesaggi mozzafiato e cucina locale che non delude mai. La giornata inizia con una partenza un po’ “movimentata”, ma con il sole alto e la strada che chiama, il buonumore torna subito. Oggi il programma è intenso: raggiungere Todi passando da Forca Caruso e dal Lago di Scanno, il punto più a sud di questo viaggio in moto attraverso il Centro Italia.
La vecchietta beve olio, ma regge bene
Questa mattina ho dovuto rabboccare l’olio. La mia Mana, con i suoi circa 145.000 chilometri sulle spalle, si comporta un po’ come un due tempi. Finora in questo viaggio ho consumato mezza lattina d’olio, ma ci può stare. Nonostante tutto, il viaggio procede alla grande. Sveglia presto, chilometri al mattino, pranzo leggero e arrivo in albergo nel tardo pomeriggio: questa è la mia routine in solitaria. Una routine che ormai mi è entrata nel sangue e che, tappa dopo tappa, rende questo viaggio un vero rito di libertà.
Forca Caruso: panorami e curve da ricordare
Il primo tratto impegnativo di giornata è il valico di Forca Caruso, un passo che mi ha davvero sorpreso. Curve fluide, asfalto in ottime condizioni e un panorama che si apre in modo spettacolare. Si sale dolcemente, accompagnati da una strada ampia e ben tenuta che si snoda tra colline brulle e aperture improvvise su valli sconfinate.
La mia votazione personale:
- Curve: 8 – Misto veloce, forse troppo per i miei gusti, ma sempre divertente.
- Asfalto: 8 – Ottimo grip e manutenzione sopra la media.
- Panorama: 9 – L’Abruzzo è davvero un territorio da riscoprire su due ruote.
In cima, il paesaggio cambia. L’aria è più fresca, la luce limpida: si respira un senso di quiete raro, quasi sospeso. Forca Caruso è una tappa che consiglio a chiunque ami guidare, ma anche a chi cerca uno sguardo autentico sull’anima montana dell’Abruzzo.
Lago di Scanno e la SS Sannitica
Proseguo poi in direzione del Lago di Scanno, incastonato tra i monti abruzzesi, un luogo da cartolina. Qui percorro la Strada Regionale Sannitica, un tratto suggestivo e panoramico, perfetto per chi ama guidare circondato dalla natura. La strada si fa più tortuosa, attraversa borghi e radure e regala scorci che meritano più di una sosta.
- Panorama: 9 – Suggestivo, con tratti che sembrano disegnati da un pittore.
- Strade: 7 – Gradevoli ma con qualche tratto da affrontare con prudenza.
- Asfalto: 5 – In alcuni punti richiede attenzione per buche e discontinuità.
Arrivo poi a Villetta Barrea, il punto più meridionale del mio viaggio. Da qui inizia la risalita, che seguirà la direttrice tirrenica, ma naturalmente evitando ancora una volta le autostrade.
Lupi, orsi e curve: benvenuti nel Parco Nazionale d’Abruzzo
Le strade qui sono un piacere per ogni motociclista: curve divertenti, cartelli che invitano a rallentare per la presenza di orsi (sì, avete capito bene) e scenari mozzafiato. Ogni chilometro è un’esperienza che unisce il piacere della guida a quello dell’esplorazione.
Tra l’altro, l’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è un patrimonio naturale unico, e percorrerla in moto permette un contatto diretto con una natura ancora viva e potente. Le strade si arrampicano tra i boschi e attraversano aree dove è facile imbattersi in fauna selvatica: cervi, volpi, e – con un po’ di fortuna – anche i famosi lupi appenninici.
Come organizzo il viaggio: le app che uso
Per la logistica uso principalmente due app:
- Booking.com, per trovare alloggio al volo – anche per via dei vantaggi Genius accumulati negli anni.
- TripAdvisor, per le recensioni dei ristoranti e per decidere dove fermarmi a mangiare.
Con queste due app ho sempre trovato sistemazioni e ristoranti affidabili, sia in viaggio che per lavoro. Sono strumenti che mi fanno risparmiare tempo e che mi danno sicurezza anche nei tratti più isolati.
Stanchezza e sicurezza
Verso fine giornata sento la stanchezza, e questo mi porta a riflettere: viaggiare in moto stanchi non è mai una buona idea. I riflessi rallentano, l’attenzione cala, e aumenta il rischio. Oggi lo faccio perché ho un obiettivo, ma in generale è meglio evitare tappe troppo lunghe o impegnative. Fermarsi quando serve non è segno di debolezza, ma di buon senso.
Considerazioni finali
L’arrivo a Todi è previsto per la sera, e già sogno una bella doccia rigenerante. È stata una giornata intensa, piena di emozioni, panorami e chilometri. Anche oggi, come ogni giorno in sella, ho riscoperto perché la moto è il mezzo migliore per viaggiare.
Ogni curva, ogni sosta, ogni tratto in salita o in discesa costruisce una memoria, un’esperienza. Questo viaggio non è solo una traversata geografica, ma anche un modo per riscoprire l’Italia più autentica e, in fondo, anche una parte di me stesso.
Prossima tappa: nuove strade, nuovi passi e nuove storie da raccontare. Rimanete sintonizzati su In Moto 365, e come sempre… niente autostrade!